martedì 24 dicembre 2013

Buon Natale

E' da molto che non scrivo, in realtà non scriverò ancora per un po', non ho nulla da dire, per adesso Buon Natale...speriamo che Babbo Natale mi porti quello di cui ho più bisogno ora...

mercoledì 16 ottobre 2013

Orfani




Salvo alcune eccezioni i numeri 1 delle testate bonelliane uscite negli ultimi anni hanno avuto su di me impatti contrastanti, fungendo spesso da anticamera all’intera serie, o miniserie, i primi numeri hanno finito per essere da me considerati spesso letture pesanti, un po’ noiose, incentrate con lunghe conversazioni o pensieri a farmi capire il personaggio o i personaggi, il contesto in cui essi si muovono e il genere di storie che la serie si preparava a raccontarmi, non permettendomi di capire se quello che stavo leggendo mi piaceva davvero oppure no.
Oggi ho comprato il primo numero di quello che è da considerarsi l’esperimento più ambizioso che la Sergio Bonelli Editore abbia lanciato in edicola da un po’ di tempo a questa parte “Orfani”, una miniserie che ha la particolarità di essere completamente a colori scardinando la ferrea regola del bianco e nero,  ed ecco che mi ritrovo a leggere un albo in cui la forza delle immagini e pochi semplici dialoghi ti trasportano nell’universo dei protagonisti non lasciando molti dubbi su ambientazione e caratteri dei personaggi (che sicuramente saranno approfonditi nel corso della serie).
E così Roberto Recchioni ed Emiliano Mammucari mettono in scena un fumetto veloce, dinamico, immediato, da uno script sicuramente non originalissimo che potremmo semplificare con “Attacco mondiale da parte di alieni, bimbi sopravvissuti, bimbi addestrati per diventare soldati, i soldati iniziano il loro lavoro ammazzare gli alieni”, beh forse la faccio troppo facile, siamo solo al primo numero sicuramente ci aspettano parecchi colpi di scena.
Fatto sta che la premiata coppia porta in scena il fumetto con la maestria di chi il suo lavoro lo sa fare, e lo sa fare bene.  Citazionista, come Recchioni ci ha abituato a trovare in molti dei suoi lavori precedenti, Orfani strizza a mio avviso, e parlo quindi da appassionato di fumetti e non da critico esperto o addetto del settore, a film, serie tv, videogiochi , anni 80 e forse anche un  po’ dei 90 e del nuovo millennio e tanto altro,  a cui personalmente sono affezionato, e finisce che mi riconosco nel prodotto presentato dalla Bonelli. Diciamocela tutta, Recchioni è uno sceneggiatore rodato e bravo, ma è anche un uomo di marketing consapevole, non ho modo di parlare di lui a titolo personale, non lo conosco, non ho titoli per parlare della sua professionalità, non sono uno sceneggiatore o uno del mestiere, ma faccio marketing da 8 anni e Recchioni è uno che sa cosa sia il social media marketing, o ha un talento naturale nella sua gestione, e per un anno buono ha gestito sapientemente la promozione della sua creatura nel mondo virtuale usando benissimo i canali social. Inoltre è una persona dotata di cervello ed si dimostra estremamente colta o almeno lo è su quanto gli interessa e su quello che gli piace, e quello che gli piace e gli interessa lo scrive e lo mette in scena con grandi capacità, conosce il suo target di pubblico, sa cosa dargli, in che quantità e quando, e i risultati che ottiene provano che è così.
Questo primo numero vede lo stesso Mammucari ai disegni. Per chi non avesse mai visto niente fatto da lui Orfani è un buon punto per iniziare a conoscere questo disegnatore italiano, cazzo è bravo, e bravissimo, pulito, chiaro, maniacale diciamolo pure.
Il fumetto è fatto da una storia e dalle immagini che questa storia racconta, ci sono stati casi in cui si sono sperimentati fumetti in cui non erano mai presenti dialoghi, una narrazione completamente lasciata alle immagini disegnate, Orfani ha dei dialoghi, dei dialoghi divertenti direi, ma se scorrete quelle 94 (sono 94?) tavole, vi potrete accorgere che tutta la parte “parlata”, o gran parte di essa, potrebbe divenire un superfluo, le immagini sono chiare, continue, potenti. In sintesi potreste capire tutta la storia senza dover leggere una riga (ma fatelo ne vale la pena).
Per farla breve, un anno di pubblicità su blog, facebook, twitter, hanno accresciuto aspettative su un fumetto che oggi è uscito in tutta Italia, e che ho divorato avidamente, lasciandomi entusiasta e pronto a chiedere il secondo capitolo. Riuscire a mantenere questo trend per tutta la serie,  è questa la vera sfida che gli Orfani devono vincere, altro che alieni provenienti da pianeti remoti, una sfida che se vinta, potrebbe riscrivere alcune regole legate al modo di fare fumetto popolare in Italia.

domenica 22 settembre 2013

Circolo LaAV Lucca

"Non ero riuscito a scollare la faccia da quel libro neanche quando ero uscito per portare Golia a scorrazzare nei prati sotto le mura della città. Mi ero semplicemente seduto sull’erba umida e sul terreno ancora ammorbidito dalle piogge dei giorni precedenti, continuando a leggere senza sosta, interrotto solo per brevi attimi dal mio cane che mi esortava a lanciare lontano la sua palla da tennis già sporca di fango. Lanciavo. Sfregavo per un attimo le dita alla tuta per pulirle. E ritornavo a leggere avidamente, mentre piccoli residui di terra rimanevano sui polpastrelli depositandosi poi sulla copertina azzurra e su alcune pagine del libro. “Siddharta” mi trasportava in un viaggio profondo imprimendosi dentro di me, come le mie impronte si imprimevano sulla carta porosa di quel libro."

Questa è una mia breve testimonianza in merito ai libri e al valore della lettura. Altre piccole storie potrete trovarle nella pagina facebook della LaAV (Lettura ad Alta Voce)dove potrete scoprire di cosa si occupa questo circolo di volontari presenti non solo a Lucca, ma in tante città italiane.
Per gli amici lucchesi, ma anche per gli amici non lucchesi, cliccate mi piace sulla loro pagina e rimanete sintonizzati, venerdì 27 settembre ci sarà il primo evento LaAV a Lucca.

lunedì 2 settembre 2013

Fine Ferie...



I tramonti sul mare, l’incessante sciabordio delle onde, i colori che ti circondano, gli odori che invadono le tue narici, il vento che ti accarezza dolcemente, la luna piena che illumina la notte, il frinire delle cicale, il volo stanco dei gabbiani, il sapore della pelle salata, la sensazione che provi quando cammini sulla sabbia, le nuvole che cambiano forma nel cielo  e ancora il vino, la musica, le chicchiere e tante altre piccole cose amplificano la loro potenza emotiva quando si è lontani da casa, in special modo quando ci stiamo concedendo una meritata vacanza!
Catapultati lontano, magari con la più improbabile delle compagnie, o forse la migliore combinazione di amici possibile chissà, ritrovarsi a vivere ogni giorno con la voglia di stare bene, senza complicarsi troppo la vita.
Avrei dovuto scrivere questo post una decina di giorni fa, di rientro dalla trasferta in Sardegna, ma come sempre sono lento nel fare le cose, inoltre avevo bisogno di rimettere in ordine idee, emozioni e sensazioni provate non solo nella bella isola, ma anche provati nel corso di questa estate piena di contraddizioni personali, inoltre sono stato sballottato per lavoro (finché ce l’ho) da Domodossola a Foligno per tutta la scorsa settimana.
La bellezza della Sardegna e del suo mare sono ormai ben noti e conosciuti, non credo siano necessarie altre parole, per giunta scritte da me che sono un perfetto nessuno per il mondo, per rimarcare tale ovvietà, la Sardegna è un’ottima meta per le ferie estive, in poche parole “ci si sta bene!” e detto da un campanilista della sua amata Toscana, potete crederci!
Se mai quello che mi sono portato via da là, oltre a tutta una serie di ricordi più o meno belli, è stata l’incredibile sensazione di benessere provata nel riuscire dopo mesi di tensione, a rilassarsi un po’, senza dovermi forzare a fare qualcosa, vivendo il momento sulla base dei miei capricci e delle mie voglie, una cosa questa, che si infrange in modo irreparabile con il ritorno alla tua vita quotidiana, dove i ritmi di vita non sono mai completamente dettati da te, ma da tanti fattori esterni che sembrano avere il solo scopo di creare squilibri continui nella tua giornata...poi ci si chiede perché odio il mondo come un sociopatico.
Delle giornate spensierate restano comunque nella mia mente le corse in pineta, le conversazioni durante i lunghi bagni, gli aperitivi sulla spiaggia, le risate di gusto su argomenti insulsi, le discussioni sulle canzoni di De Andrè, il cocomero autorigenerante, il mirto rovesciato, la pioggia battente a Spargi che ci ha regalato un momento di ilarità unica, le bottiglie di cannonau seccate in veranda, il testicolo esplosivo del Panca, le interminabili attese del Marzi, i pomodori dell’orto di Markino, le nuove amicizie, le dune di Porto Pollo, i tuffi a Budelli, l’azzurro e il giallo…e il ritorno di una canzone passata degli 883 (non la migliore ammettiamolo)


Del resto cosa puoi volere di più??
Te lo dico io! Il porceddu cazzo...non ho mangiato il porceddu!!

lunedì 12 agosto 2013

Reinventarsi

E così ti ritrovi a 35 anni a dover reinvetare la tua vita, perchè se non sei stato abbastanza bravo da metterla sottosopra da solo, e ammettiamolo pure, io del mio ce l'ho messo in certi ambiti, la vita può essere comunque ribaltata da contingenze esterne a te non imputabili, facendoti ritrovare ad esempio in un limbo lavorativo chiamato Cassa Integrazione.
La Cassa Integrazione rappresenta ormai in Italia una sorta di eutanasia assistita verso quel buio e spettrale buco nero che è la disoccupazione, in pratica si tratta di un periodo in cui non si lavora, o si lavora molto poco, nella speranza, vana, che l'azienda per cui lavori si riesca a risollevare da un momento di crisi e possa riprenderti nelle sue fila per continuare le tue mansioni mentre percepisci una percentuale del tuo stipendio grazie all'intervento dello Stato, ma che si traduce nella maggior parte dei casi, in un periodo in cui non si lavora, o si lavora molto poco, in cui si percepisce una percentuale del proprio stipendio grazie all'intervento dello Stato mentre si cerca un nuovo lavoro, che come ahimè sappiamo, è un po' una chimera in questo periodo.
Bisogna ammettere che passare a casa tutto questo tempo senza lavorare, per quanto si cerchi di tenere la testa occupata in tutte le maniere possibili, porta inesorabilmente e lentamente a una forma di depressione psicologica. Si può correre, dipingere miniature, vedere film o serie tv, ascoltare della musica, studiare, leggere, ma il tarlo di un futuro incerto, senza retribuzione che permetta di poter pagare bollette, cibo e magari qualche distrazione, rode la tua testa incessantemente, bloccandoti in una morsa, catapultandoti in una spirale di pensieri negativi.
Reagire a questa situazione è difficile, ma è l'unica cosa che si può fare, mandare curriculum, cercare nelle agenzie di lavoro interinale, nei centri per l'impiego, candidarsi, mettersi in gioco, progettare nuove direzioni, reinventarsi.
Ci sto pensando, una svolta nella mia vita, un lavoro completamente nuovo? Un corso professionalizzante? Una nuova città? E se fosse un nuovo Paese?
Tutte domande interessanti, tutte prospettive che spaventano ed eccitano allo stesso tempo, dando seguito a nuove domande, nuovi pensieri, nuove incertezze.
Dare risposte a tutte queste domande dovrebbe essere quella che comunemente chiamiamo vita, a volte vorrei solo fosse un po' meno complicata, ma visto che comunque sono abituato a cercare di sorridere, permettetemi una citazione "potrebbe essere peggio!"..."Potrebbe piovere!"


martedì 23 luglio 2013

Chiuso per Ferie

Ho completamente abbandonato il cervello a se stesso, son giorni lenti, noiosi, non ho un cavolo da scrivere, neanche la voglia. Sarà il caldo, saranno una serie di pensieri da sistemare nella mia mente.
Cerco di tornare a scrivere quanto prima! Promesso!

mercoledì 3 luglio 2013

Scusi Sig. Presidente, io non ho capito!

Alzare un braccio per porre una domanda non credo costi nulla, non ci deve essere timore che la domanda sia stupida, ci sono tante cose che possiamo non capire o sapere quindi forse sarebbe meglio fare più domande, anche stupide, sperando di avere una risposta... Ecco magari quella dovrebbe non esserlo... Stupida intendo.
Ecco Sig. Presidente io non ho proprio capito: in questi giorni sento tanto parlare di riduzione delle tasse, incentivi alle imprese, aiuti per combattere la disoccupazione giovanile, aumenti IVA, blocco momentaneo dell'IMU, cazzi e ramazzi... E mi scusi la volgarità Sig. Presidente, noi del popolo siamo ignoranti si sa, deve essere per questo che nessuno ci interpella davvero quando prendete le Vostre decisioni per il nostro bene, dopo tutto Voi siete qualcosa come un migliaio di persone che come noi sentono la crisi, che si accorgono di quanto è difficile vivere in Italia, ma anche nel Mondo oggi, di quanto sia difficile tirare avanti con alcuni stipendi e quanto lo spettro di trovarsi senza lavoro e senza soldi in tasca per mangiare o dare da mangiare ai nostri figli possa non far dormire alcuni di noi, sono sicuro che Voi ne siate consci, dall'alto dei vostri stipendi, delle vostre pensioni e dei vostri privilegi, Voi siete i nostri fari nella notte.
Ora io avrei bisogno di capire alcune cose che mi sono poco chiare, sicuramente molte di queste cose saranno discorsi campati in aria, e forse faranno scuotere la testa in segno negativo a lei Sig. Presidente e a tutti quelli che con lei lavorano per aiutarci, ma io ve le chiedo lo stesso.
Parlate di aumenti di IVA, certo avete detto che per ora non aumenta, ma che poi dovrà aumentare, ma se aumenta l'IVA aumenta ulteriormente il costo dei prodotti che noi compriamo, e se aumenta il costo, anche se di poco, il nostro potere di acquisto diminuisce, perchè non mi pare che abbiate detto aumentiamo anche gli stipendi, e se si riduce il potere di acquisto si acquista meno...a casa mia acquistare meno vuol dire che da un lato ci sarà un calo delle vendite dei negozianti, che vedranno ridotti i loro guadagni, e alcuni forse chiuderanno per questo, dall'altro noi avremo vite votate al sacrificio, da un altro lato ancora se acquistiamo meno compreremo meno prodotti e quindi, ma qui probabilmente mi sbaglio e Voi invece avete già pensato alla soluzione, verseremo anche meno IVA... Che non sia una Vostra mossa per farci risparmiare? Se è così siete dei geni!
Parlate di riduzione della pressione fiscale, di far pagare meno tasse, di alleggerire carichi a tutti, io sarei felice di capire perchè non possiate iniziare sul serio eliminando delle tasse che credo siano palesemente insulse, che ne dite di eliminare il bollo auto ad esempio? Una tassa per il possesso di una autovettura, che non mi avete regalato Voi, me la sono pagata io, pagando l'IVA tra le altre cose, e che ogni anno mi costa in manutenzione, assicurazione, benzina... Ecco la benzina, con quelle tante accise che ci avete buttato su, che fanno sì che il carburante costi mensilmente agli italiani una cifra che può arrivare a un sesto dello stipendio percepito, e per favore non venite a parlarmi di mezzi pubblici, nelle grandi città il mezzo pubblico funziona abbastanza bene, se però iniziamo ad andare in periferia, nelle piccole città, non sempre treni e autobus hanno orari congeniali ai ritmi lavorativi di fabbriche e uffici, e non sempre è agevole servirsene. Potremmo anche parlare del vecchio Canone RAI, una volta lo si pagava perchè era la TV pubblica, per un certo periodo avete sbandierato che era la TV senza o con poca pubblicità e che doveva essere finanziata dai cittadini se volevano programmi di qualità (non mi soffermo su questa cosa, ho già la bile che trabocca), oggi invece è la tassa sul possesso della televisione... Ancora non capisco, l'ho sicuramente pagata io la TV, non mi hai dato tu Stato l'oggetto con cui posso vedere ciò che voglio e io annualmente ti percepisco una sorta di canone di affitto per il mezzo. Io ho pagato la TV, io ho pagato l'IVA sul prodotto TV che sono sicuro sia una imposta, non vedo cos'altro devo dare? Il primo che si alza e dice "Il Culo" viene espulso dall'aula!
Scusi Sig. Presidente non capisco quando dite il Governo, lo Stato, il Padre Eterno, deve creare posti di lavoro, avete per caso una bacchetta magica di cui non siamo a conoscenza? Gridate l'incantesimo potteriano "Creatio Fabbricus" e vi appare una bella aziendina in cui è possibile inserire 500 nuovi dipendenti? Parlate del problema della disoccupazione giovanile, che è presente non lo nego, ma ne percepite la gravità solo per l'alto numero di giovani che sono in mezzo alla strada, ma per i disoccupati che non fanno parte della categoria giovani? Per i trentacinquenni come me e gli over che magari si ritrovano senza una occupazione, ci sono incentivi veri per nuove assunzioni? Apprendistati non ne possiamo fare, stage forse, ma devi avere una certa dose di fortuna, se poi sei laureato e hai lavorato fino ad ora in uffici con mansioni impiegatizie, ma pur di lavorare e mantenerti (o mantenere la tua famiglia) accetteresti qualsiasi lavoro anche il così detto meno qualificato che diciamocela tutta ha sempre la sua dignità, il tuo curriculum vitae viene schifato dai possibili datori di lavoro, perchè lei è troppo qualificato e noi dobbiamo investire su chi assumiamo, scusi Sig. Presidente io so che Lei ci ascolta insieme ai suoi compari, i politici/parlamentari/ministri e sindacati (gente che dovrebbe far valere i diritti di certe categorie di lavoratori, come ad esempio gli operai delle catene di montaggio, e che non ha mai fatto 5 min nelle catene di montaggio, quanto potranno mai sapere di cosa realmente ha bisogno tale categoria?) potrebbe intercedere Lei e dire ai possibili datori di lavoro che siamo pronti a dare il cu..ore pur di avere un lavoro? Un salario che ci permetta di vivere? Non ci abbandoni Sig. Presidente.
Mi sovviene anche una piccola domanda: avete lavorato tanto per far si che il nostro amatissimo Paese fosse al pari con gli altri Paesi della Comunità Europea e avete alzato l'età pensionabile, ora ci troviamo una classe di lavoratori quasi decrepiti, che in certi uffici litigano con Word (e dico Word non con Excel), e sono lì a fare la muffa mentre ci sono da reinserire cassa integrati e disoccupati, e tutta una schiera di baldi giovani pronti a sfruttare le loro nuove conoscenze per portare il Bel Paese a livelli di eccellenza, e poi ti chiedi perchè tale forza va a lavorare all'estero, e magari l'estero non ringrazia neanche.
Sig. Presidente io sono Italiano, vorrei lavorare anche per fare grande l'Italia, per far sì che il Made in Italy sia sempre riconosciuto, secondo Lei non lo meriterebbe?
Vorrei dire che aspetto una risposta da Lei Sig. Presidente, ma credo che tanta gente e da tanto tempo stiano aspettando una risposta simile e ancora una volta cadrà nel vuoto assoluto della nostra classe dirigente.
Grazie Sig. Presidente!

sabato 22 giugno 2013

Ma non oggi

Avrei dovuto svegliarmi in un letto che non sento più mio,
avrei dovuto mangiare in attesa di un nuovo momento,
avrei dovuto farmi una lunga doccia, radermi, sistemarmi i capelli,
avrei dovuto indossare un vestito nuovo fatto solo per oggi,
avrei dovuto accogliere amici e parenti,
avrei dovuto viaggiare verso un borgo medioevale,
avrei dovuto aspettare sui gradini di una chiesa,
avrei dovuto giurare di fronte a Dio e a molta gente,
avrei dovuto banchettare per tutta la notte...
...ma non oggi!

mercoledì 19 giugno 2013

Isolati nel mondo

In un mondo in continua condivisione grazie all'uso smodato dei social network, ci sono luoghi in cui, nonostante le distanze minime che i nostri corpi raggiungono, riusciamo ad isolarci da tutte le altre persone!
La metropolitana é uno di quei luoghi!
La gente e chiusa in se stessa, chi legge, chi gioca con il cellulare, chi ha lo sguardo perso nel vuoto e neanche ti vede, chi guarda per terra, chi ascolta la musica, chi sonnecchia, chi parla al telefono (prima o poi fermo qualcuno e gli chiedo come caz...volo fa, io non sento una seg...ppia!). Come diceva un film che adoro (è ambientato su una enorme imbarcazione e la musica la fa da padrona)"si può vedere il mondo/la vita passare un tot di persone alla volta", si possono osservare, scrutare o forse spiare, si può regalare loro una colonna sonora inconsapevolmente, ne puoi vedere i colori nascosti, l'umore e forse alcuni segreti. Non fanno parte della tua vita se non per quei pochi minuti che li separano dalla loro fermata, ma in quel frangente sono tutto il tuo mondo! 
Ma nonostante tutto ognuno continua ad essere isolato dagli altri!

venerdì 7 giugno 2013

Tramonti sui tetti



Ogni tanto per poter vedere un bel tramonto è necessario cambiare la propria prospettiva, magari salendo su un tetto!


lunedì 3 giugno 2013

Il mio angolo di Paradiso a Milano



Se vi piace la birra, e se seite amici miei vi piace, vorrei consigliarvi un buon posto dove potrete bere della magnifica birra artigianale. Il luogo in questione si chiama Birrificio Lambrate, e si trova nella zona di Lambrate appunto, in una viuzza che è via Adelchi (per facilitarvi la ricerca sappiate che è una piccola traversa di via Porpora): si tratta di un bellissimo piccolo e tradizionale pub dall'aspetto vissuto, con tavoli e panche in legno, alti sgabelli e foto e stampe appese alle pareti (ho nel cuore l'immagine di Superciuck del grande Magnus) nonchè i riconoscimenti conquistati da alcune delle loro birre.
L'ambiente è certamente informale, si respira una atmosfera goliardica e familiare, con una clientela sicuramente variegata.
Se riuscite ad andarci dalle 18:00 alle 20:00 parteciperete al loro aperitivo a buffet: purtroppo c'è da sgomitare un po' per riuscire a dare il vostro personale assalto al bancone, ma con un po' di pazienza riuscirete a riempire il vostro piattino e magari ad accomodarvi su uno sgabello e mangiucchiare qualcosa mentre vi gustate un bel boccale di birra.
In alternativa alle 20:30 è possibile cenare presso il locale: a disposizione potrete scegliere tra piatti caldi e freddi che comprendono panini, taglieri di salumi e formaggi, stinco o altri piatti solitamente cucinati con ricette a base di birra. Personalmente ho potuto gustarmi uno splendido tagliere di salumi  e formaggi e un panino imbottito, ammettiamolo forse ho esagerato potevo mangiare meno.
Prima di parlare delle birre, vi informo che il Birrificio ha aperto un secondo locale, sempre in zona Lambrate, in via Golgi 60, a un kilometro dallo storico pub, che sembra avere uno spazio maggiore per accogliere i clienti. Mi riprometto di andare a visitarlo quanto prima.
Per quanto riguarda le birre, come potete vedere nella pagina dedicata al sito, ci sono a disposizione otto birre classiche che possono soddisfare ogni genere di gusto personale, oltre a un certo numero di birre stagionali o speciali che potranno essere servite in deternimati periodi dell'anno, o in base alla loro disponibilità. Ho avuto modo di assaggiare la Sant'Ambroeus, la Quarantot e la Drago Verde nella breve serata passata al tavolino, rimanendo conquistato dal gusto di queste tre birre, riuscendo a percepirne anche le diverse sfumature, mangiando, ascoltando del rock classico e nel mio caso, essendo da solo, ma spero di ripetere l'esperienza in compagnia, leggendo un buon libro. Se potete gustatevela all'interno del locale, non solo per l'atmosfera dello stesso, ma anche perchè eviterete i bicchieri in pvc unici ammessi all'esterno, ogni birra vi sarà così spillata nel giusto bicchiere, che vi permetterà di gustarvela come tradizione raccomanda donando gioia anche agli occhi e non solo ai vostri palati, vedendo i magnifici colori delle diverse birre e le irresistibili microbolle salire dal fondo del boccale (o della pinta) verso l'alto.
Amici birraioli, se vi trovate a passare da Milano e vi va di farvi una bevuta come si deve, prendete in considerazione il Birrificio Lambrate, e come riportato sul loro sito: There are no strangers here,only friends you haven't met yet!    

martedì 21 maggio 2013

Iron Man 3




Devo anche parlare di Iron Man 3...io adoro Iron Man, mi piace il personaggio del fumetto, sogno di avere una mark qualsiasi anche quel ciottorone della 1, ma se mi date un modello un po' più recente lo gradisco, e senza indugi adoro Tony Stark. Se vi siete persi i primi due capitoli della saga, provvedete subito a recuperare la vostra lacuna, siete dei mostri senz'anima e non meritate il mio rispetto, e guardate anche The Avengers, ok se non avete visto neanche questo mi chiedo cosa stiate leggendo a fare questo post, film a cui Iron Man 3 fa dei rimandi più o meno importanti per spiegare l'attuale stato d'animo e mentale di Tony Stark.
La storia si svolge infatti dopo gli avvenimenti visti su The Avengers, dove Iron Man e il resto del gruppo di super ha appena impedito a Loki e ai chitauri di invadere il pianeta. Tony Stark subisce gli effetti post-traumatici della battaglia dove ha rischiato di morire, rimane ore rinchiuso nel suo laboratorio dove progetta e realizza sempre più armature con funzioni sempre più avanzate, al limite tra la paranoia e il bisogno di sicurezza continua, arriva a un totale bisogno parassitario della propria armatura per scongiurare attacchi di panico incontrollabili.
Sul lato opposto dello scacchiere sembra profilarsi l'ombra di un terrorista noto come il Mandarino, che sembra avere lo scopo di voler piegare e punire l'america per i suoi crimini mondiali; e al tempo stesso si muove una organizzazione con il nome di Avanzate Idee Meccaniche (per i più semplicemente A.I.M.), agenzia tecnologicamente avanzata che sembra aver creato super soldati dagli incredibili poteri.
Come avrete già visto dai trailer ovviamente Stark dovrà fare i conti con una bella batosta iniziale e dovrà affrontare tutti i suoi demoni se vuole veramente risorgere e fare i conti con il Mandarino e l'A.I.M.! 
Il film è adrenalinico, raramente rallenta la fluidità della narrazione, ci sono esplosioni, raggi repulsori, voli roccamboleschi, scontri corpo a corpo, esplosioni, tante armature, super poteri, belle donne, avevo detto esplosioni? E non manca l'istrionica simpatia di una attore che di fatto è Tony Stark in ogni sua movenza...Robert Downey Jr. è un attore versatilissimo che ha saputo incarnare la spocchia e la genialità di Stark in modo eccellente, dalle espressioni facciali alla mimica corporea fino alle battute brillanti che gli autori hanno saputo regalare al protagonista.
Don Cheadle e Gwyneth Paltrow sono sempre più presenti in questa terza pellicola, dando un pò più spazio ai loro personaggi e alle loro azioni, anche se nella terza e conclusiva fase del film Tony Stark riprende prepotentemente la scena gridando "Ehi è un film su Iron Man, non su War Machine o Pepper Potts!! Siete qui per vedere me!". Fantastico invece Ben Kingsley nel ruolo del Mandarino, di cui posso rivelare poco per non spoilerare troppo! Tagliente e glaciale è invece Guy Pearce capo indiscusso dell'A.I.M., un uomo senza scrupoli che brucia di vendetta!
Cavolo sono contento di essermelo andato a vedere al cinema! Ah 2 cose: come sempre state fino alla fine dei titoli...ormai è un classico ma alla proiezione son rimasto solo io...altra cosa, a me in 3D non ha poi dato emozioni aggiuntive...quindi per quanto mi riguarda potete pure evitarvi la velleità!

Adorabili vecchietti che escono dai fottuti tombini!

Presentarsi ai cancelli Enel alle 8:20 sapendo che non apriranno prima delle 8:30, arrivare e non trovare nessuno...la cosa ti insospettisce un po', ma tiri un sospiro di sollievo. Sono il primo faccio presto!
Alle 8:29 un impiegato si trascina fino al cancello, mani nelle tasche, passo lento, manca solo che fischietti e siamo a posto. Aperto il cancello, con passo sicuro arrivo sul retro dello stabile dove è presente l'ufficio al pubblico, giro l'angolo e...2 persone sono fuori dalla porta...due vecchi...ma!? escono dai fottuti tombini? sono peggio degli aliens cazzo!!! Ma che cazzo c'avete da fa che siete in pensione e c'avete tutta la mattina libera per andare a giro, mentre c'è gente che per colpa della vostra presenza in uffici pubblici, poste e alimentari ci fate tardare!
Non diamoci pena, prendiamo il bigliettino e aspettiamo il nostro turno.
Ti apri un fumetto e inganni il tempo anche se solo per 10 minuti.
Intanto arriva un altro vecchietto, prende con molta fatica il biglietto, ma soprattutto con tanta riluttanza, diciamocelo, non sono abituati a questa  pratica barbara di avere il turno con un numerino, lo si capisce quando la seconda persona è in procinto di finire il suo turno lasciando a me l'operatore, perchè il suddetto vecchietto si alza, fa qualche passo, mi guarda e fa:
"C'è anche lei?"
Noooooooooooo, ma che scherza? sono qui perchè mi piace leggere in posti insoliti, le biblioteche sa, mi hanno un po' scocciato!
"Sì! vede ho il numero 3, là su quel tabellone indica il numero che viene servito, sono il prossimo!"
Il vecchietto sborbotta, c'ha da fare lui, io non devo andare a lavorare, sono qui di passaggio!
Impunemente si avventura verso gli sportelli e con la classica di rito:
"Dovrei fare solo una domanda, per aumentare il wattaggio!"
"Deve prendere il numerino e aspettare il suo turno!"
E mentre l'operatore pronuncia queste parole e il tuo numero scatta, dribli il vecchietto in mezzo ai coglioni con una agilità che neanche Messi, ti siedi allo sportello e lo sfanculi!!
Domani voglio alzarmi alle 6 del mattino, recarmi ad un cantiere aperto e buttarci dentro il primo vecchio che ci si presenta!! Diventerò un vecchio peggio di loro!

giovedì 16 maggio 2013

La Casa


Stavo quasi dimenticando di parlare degli ultimi film visti, iniziando proprio dall’ultimo film visto al cinema il remake di quel classico dell’horror del 1981 diretto da Sam Raimi e interpretato da Bruce Campbell, sto parlando ovviamente di Evil Dead, liberamente tradotto in italiano con il titolo de La Casa.
Come mi è capitato di fare parlando di questo film con amici e cultori del genere è inutile stare a cercare di capire cosa c’è e cosa manca a questo film rispetto al film originale, inutile rimarcare il fatto che manca un personaggio carismatico e ironico come Ash, o lamentarci del fatto che la sottile ironia (quasi comica a dire il vero) di cui il film era pervaso qui viene a mancare. Diciamocelo gli anni ’80, che Dio li abbia in gloria per sempre, sono finiti, possiamo fortunatamente rivederci tutti i classiconi del periodo, ma non possiamo sperare che vengano fatti film come allora, ammettiamolo sono considerati b-movie li amiamo alla follia, ma le sale cinematografiche non passeranno più film così. L’ironia di personaggi come Ash, ma anche di cattivi come Freddy Krueger, è morta e sepolta, i nuovi horror sono asciutti, violenti, diretti come pugni allo stomaco, grondanti sangue quando il contesto lo permette e senza filtri. I film horror adesso fanno quello che hanno sempre tentato di fare, spaventare, inquietare e far sobbalzare sulle poltrone…e lo fanno?? Secondo me si, lo fanno eccome!! Oddio non tutti, non alla stessa maniera, ma La Casa secondo me ci riesce benissimo!
Ok non stiamo a sindacare troppo su alcune scene che ormai fanno parte dello stereotipo tipico del genere, non ci si separe mai, non ci si avvicina mai a una persona che è di spalle e che parla piangendo, specie se un attimo prima era posseduta e soprattutto se una persona parla con voce dell'oltretomba, ha occhi di colori improbabili e ha pure mezza faccia squartata, non la fate avvicinare a voi picchiate giù duro e non date modo che sia lei a farlo, anche non fosse posseduta da chissàcosa, ho ha una malattia mortale che sarà 9 su 10 contagiosa, o comunque è fuori di testa, e se non l'hai capito vuole farti fuori!!

Per quanto riguarda la trama non credo ci sia molto di nuovo da svelare, un gruppetto di persone, 5 per la precisione, 5 ormai è il numero magico come ci ha svelato ormai un altro piccolo cult che vi consiglio caldamente "Quella casa nel bosco", si ritrovano a passare qualche giorno in una piccola casa nel cuore di un bosco. Nella casa è avvenuto precedentemente un fatto di sangue legato ad una antica stregoneria contenuta in un libro maledetto, chiamatelo Necronomicon o libro dei morti, che ha il potere di richiamare sulla terra, un demone divoratore di anime capace di impossessarsi dei corpi degli ignari malcapitati e usarli come marionette per tentare di torturare e assassinare gli amici di un tempo, il tutto con lo scopo di far risorgere un antico demone che ha bisogno appunto di 5 anime da immolare per compiere il rito di evocazione.
Niente di nuovo viene quindi raccontato nella pellicola del regista Fede Alvarez, anzi a fare i pignoli potremmo parlare di alcune piccole imprecisioni o se vogliamo di azioni impossibili, ma perché guastarsi la visione di un buon film cavillando su piccole stupidaggini? La Casa è un horror truculento e spaventoso, come pochi film del genere hanno saputo fare negli ultimi anni, per cui se i film dell'orrore sono pane per i vostri denti, non perdetevelo e gustatevelo senza rimpiangere i bei tempi andati! Buona visione a tutti!!!