martedì 30 aprile 2013

La Guerra del Cervo

Dopo poco più di un anno di tornei di Warhammer 40.000, sono arrivato a una piccola considerazione, i tornei belli non sono fatti di grandi giocatori, sono fatti di grandi persone (o personaggi)!
E così domenica 28 aprile, ma si può dire che tutto è cominciato con la cena a tema del sabato, si è svolto a Pistoia il Torneo del Cervo, giunto alla sua quarta edizione e che vede come sempre la partecipazione di giocatori simpatici, ormai diventati un gruppo di amici che vivono lontano e che trovano in questi piccoli eventi un pretesto per stare insieme, mangiare come bestie fameliche, bere come se non ci fosse un domani, percularsi a vicenda e lanciare epiteti, a volte sacrileghi, in lingue antiche che probabilmente evocheranno creature mitiche come i Grandi Antichi ogni volta che il risultato del dado non corrisponde alla nostra aspettativa, ma alla fine di queste creaturone poco ci curiamo! Se non avete mai visto il Cappellano, Ox, Assai Timido, Orso (ma ce ne sono molti altri)approcciarsi al tavolo dei commensali, sappiate che questi i Grandi Antichi se li mangiano grazie alla loro voracità!!
E così, tra un tiro di dado, una battuta all'avversario, un bicchiere di qualsiasi cosa di alcolico venga propinato (dopo un po' non si fa neanche più attenzione a cosa si beve), ecco che si gioca con i pupazzetti e si conoscono nuove persone, si instaurano nuove amicizie e ci si lascia alla fine della giornata tra risate e abbracci, in un clima goliardico e sereno, dove non importa come ti classifichi (anche perchè la classifica è tirata a caso...non che servisse che io venissi estratto come ultimo classificato date le prestazioni penose).
Alla fine devo solo ringraziare il gruppo di Pistoia per avermi dato la possibilità ancora una volta di poter partecipare al torneo! Grazie di tutto Cinghiali!





martedì 16 aprile 2013

Vento d'estate...

Che sia finalmente arrivata la bella stagione? Che le piogge insistenti abbiano finalmente lasciato posto al cielo chiaro primaverile?
In effetti le temperature hanno iniziato ad alzarsi un po', ho cominciato addirirttura ad aprire le finestre di casa per far entrare un po' di quel tepore che il sole genera riscaldando la terra e ad uscire un po' meno vestito del solito.
Le giornate ovviamente si sono allungate, usciamo dall'ufficio e ancora il sole è presente nel cielo a ricordarci che se vogliamo la giornata non è finita.
No, non sto facendo un bollettino meteo o un servizio stagionale alla Studio Aperto, tra l'altro di questo andrebbe scritto un post per divertirci a prendere in giro quelli che sono iscritti all'albo dei giornalisti, ma che di fatto di giornalismo sanno poco o nulla, sto solo confrontando il passaggio di stagione con il mio attuale malessere interno.
Io continuo ad avere freddo! Dice che il sole aiuta l'umore, possiamo sperare bene!

lunedì 8 aprile 2013

Una strada buia

Si dice a volte che il viaggio è importante quanto la destinazione, o che lo è anche di più.
Ho fatto tesoro di questa massima, imparando a godermi ogni minuto di viaggio nei modi più diversi, magari in macchina con gli amici, parlando di niente o cantando canzoni alla radio, o in treno cullati dal dondolio dei vagoni giocando a carte tra un cambio di panorama e l'altro, o ancora in aereo beandosi di alcuni comfort mentre osservi il cielo e la terra da prospettive uniche.
Viaggiare da soli in certi momenti è una cosa diversa, specie se sei in macchina, se la tua meta è a diverse ore di distanza e nella tua testa si affollano mille pensieri pesanti.
Così ti ritrovi magari di notte a guidare lungo una strada buia, incrociando poche macchine a tenerti compagnia, quasi a ricordarti che su quella strada sei praticamente da solo, che non puoi sfuggire ai tuoi pensieri, ai tuoi dubbi o alle tue paure. Senti il freddo esterno nonostante nell'abitacolo il riscaldamento sia ben funzionante e sbuffi getti continui di aria calda.
Ti arrovelli chilometro dopo chilometro, non puoi dormire, puoi solo guidare, puoi decidere di andare avanti in quel buio, puoi decidere di tornare indietro dove forse tutto sembra essere più sicuro e tranquillo almeno in apparenza, o puoi andare avanti impaurito, spaventato da quel buio e da tutti i demoni che ti affollano la mente, non sai bene dove approderai, forse senza neanche accorgertene stai semplicemente facendo un lungo giro intorno che ti riporterà da dove sei partito, ma sarà una cosa diversa da quella di aver girato la macchina ed essere tornato indietro senza aver percorso tutta la strada.
In tutto questo ho imparato, che per quanto il viaggio sia oscuro, ad una meta si arriva sempre e di solito è luminosa come la Città di Smeraldo di Oz, e per quanto buio e difficile il viaggio per arrivarci è importante e va saputo fare, capendolo e forse anche amandolo un po'.