lunedì 8 aprile 2013

Una strada buia

Si dice a volte che il viaggio è importante quanto la destinazione, o che lo è anche di più.
Ho fatto tesoro di questa massima, imparando a godermi ogni minuto di viaggio nei modi più diversi, magari in macchina con gli amici, parlando di niente o cantando canzoni alla radio, o in treno cullati dal dondolio dei vagoni giocando a carte tra un cambio di panorama e l'altro, o ancora in aereo beandosi di alcuni comfort mentre osservi il cielo e la terra da prospettive uniche.
Viaggiare da soli in certi momenti è una cosa diversa, specie se sei in macchina, se la tua meta è a diverse ore di distanza e nella tua testa si affollano mille pensieri pesanti.
Così ti ritrovi magari di notte a guidare lungo una strada buia, incrociando poche macchine a tenerti compagnia, quasi a ricordarti che su quella strada sei praticamente da solo, che non puoi sfuggire ai tuoi pensieri, ai tuoi dubbi o alle tue paure. Senti il freddo esterno nonostante nell'abitacolo il riscaldamento sia ben funzionante e sbuffi getti continui di aria calda.
Ti arrovelli chilometro dopo chilometro, non puoi dormire, puoi solo guidare, puoi decidere di andare avanti in quel buio, puoi decidere di tornare indietro dove forse tutto sembra essere più sicuro e tranquillo almeno in apparenza, o puoi andare avanti impaurito, spaventato da quel buio e da tutti i demoni che ti affollano la mente, non sai bene dove approderai, forse senza neanche accorgertene stai semplicemente facendo un lungo giro intorno che ti riporterà da dove sei partito, ma sarà una cosa diversa da quella di aver girato la macchina ed essere tornato indietro senza aver percorso tutta la strada.
In tutto questo ho imparato, che per quanto il viaggio sia oscuro, ad una meta si arriva sempre e di solito è luminosa come la Città di Smeraldo di Oz, e per quanto buio e difficile il viaggio per arrivarci è importante e va saputo fare, capendolo e forse anche amandolo un po'.

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