mercoledì 16 ottobre 2013

Orfani




Salvo alcune eccezioni i numeri 1 delle testate bonelliane uscite negli ultimi anni hanno avuto su di me impatti contrastanti, fungendo spesso da anticamera all’intera serie, o miniserie, i primi numeri hanno finito per essere da me considerati spesso letture pesanti, un po’ noiose, incentrate con lunghe conversazioni o pensieri a farmi capire il personaggio o i personaggi, il contesto in cui essi si muovono e il genere di storie che la serie si preparava a raccontarmi, non permettendomi di capire se quello che stavo leggendo mi piaceva davvero oppure no.
Oggi ho comprato il primo numero di quello che è da considerarsi l’esperimento più ambizioso che la Sergio Bonelli Editore abbia lanciato in edicola da un po’ di tempo a questa parte “Orfani”, una miniserie che ha la particolarità di essere completamente a colori scardinando la ferrea regola del bianco e nero,  ed ecco che mi ritrovo a leggere un albo in cui la forza delle immagini e pochi semplici dialoghi ti trasportano nell’universo dei protagonisti non lasciando molti dubbi su ambientazione e caratteri dei personaggi (che sicuramente saranno approfonditi nel corso della serie).
E così Roberto Recchioni ed Emiliano Mammucari mettono in scena un fumetto veloce, dinamico, immediato, da uno script sicuramente non originalissimo che potremmo semplificare con “Attacco mondiale da parte di alieni, bimbi sopravvissuti, bimbi addestrati per diventare soldati, i soldati iniziano il loro lavoro ammazzare gli alieni”, beh forse la faccio troppo facile, siamo solo al primo numero sicuramente ci aspettano parecchi colpi di scena.
Fatto sta che la premiata coppia porta in scena il fumetto con la maestria di chi il suo lavoro lo sa fare, e lo sa fare bene.  Citazionista, come Recchioni ci ha abituato a trovare in molti dei suoi lavori precedenti, Orfani strizza a mio avviso, e parlo quindi da appassionato di fumetti e non da critico esperto o addetto del settore, a film, serie tv, videogiochi , anni 80 e forse anche un  po’ dei 90 e del nuovo millennio e tanto altro,  a cui personalmente sono affezionato, e finisce che mi riconosco nel prodotto presentato dalla Bonelli. Diciamocela tutta, Recchioni è uno sceneggiatore rodato e bravo, ma è anche un uomo di marketing consapevole, non ho modo di parlare di lui a titolo personale, non lo conosco, non ho titoli per parlare della sua professionalità, non sono uno sceneggiatore o uno del mestiere, ma faccio marketing da 8 anni e Recchioni è uno che sa cosa sia il social media marketing, o ha un talento naturale nella sua gestione, e per un anno buono ha gestito sapientemente la promozione della sua creatura nel mondo virtuale usando benissimo i canali social. Inoltre è una persona dotata di cervello ed si dimostra estremamente colta o almeno lo è su quanto gli interessa e su quello che gli piace, e quello che gli piace e gli interessa lo scrive e lo mette in scena con grandi capacità, conosce il suo target di pubblico, sa cosa dargli, in che quantità e quando, e i risultati che ottiene provano che è così.
Questo primo numero vede lo stesso Mammucari ai disegni. Per chi non avesse mai visto niente fatto da lui Orfani è un buon punto per iniziare a conoscere questo disegnatore italiano, cazzo è bravo, e bravissimo, pulito, chiaro, maniacale diciamolo pure.
Il fumetto è fatto da una storia e dalle immagini che questa storia racconta, ci sono stati casi in cui si sono sperimentati fumetti in cui non erano mai presenti dialoghi, una narrazione completamente lasciata alle immagini disegnate, Orfani ha dei dialoghi, dei dialoghi divertenti direi, ma se scorrete quelle 94 (sono 94?) tavole, vi potrete accorgere che tutta la parte “parlata”, o gran parte di essa, potrebbe divenire un superfluo, le immagini sono chiare, continue, potenti. In sintesi potreste capire tutta la storia senza dover leggere una riga (ma fatelo ne vale la pena).
Per farla breve, un anno di pubblicità su blog, facebook, twitter, hanno accresciuto aspettative su un fumetto che oggi è uscito in tutta Italia, e che ho divorato avidamente, lasciandomi entusiasta e pronto a chiedere il secondo capitolo. Riuscire a mantenere questo trend per tutta la serie,  è questa la vera sfida che gli Orfani devono vincere, altro che alieni provenienti da pianeti remoti, una sfida che se vinta, potrebbe riscrivere alcune regole legate al modo di fare fumetto popolare in Italia.

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