lunedì 2 settembre 2013

Fine Ferie...



I tramonti sul mare, l’incessante sciabordio delle onde, i colori che ti circondano, gli odori che invadono le tue narici, il vento che ti accarezza dolcemente, la luna piena che illumina la notte, il frinire delle cicale, il volo stanco dei gabbiani, il sapore della pelle salata, la sensazione che provi quando cammini sulla sabbia, le nuvole che cambiano forma nel cielo  e ancora il vino, la musica, le chicchiere e tante altre piccole cose amplificano la loro potenza emotiva quando si è lontani da casa, in special modo quando ci stiamo concedendo una meritata vacanza!
Catapultati lontano, magari con la più improbabile delle compagnie, o forse la migliore combinazione di amici possibile chissà, ritrovarsi a vivere ogni giorno con la voglia di stare bene, senza complicarsi troppo la vita.
Avrei dovuto scrivere questo post una decina di giorni fa, di rientro dalla trasferta in Sardegna, ma come sempre sono lento nel fare le cose, inoltre avevo bisogno di rimettere in ordine idee, emozioni e sensazioni provate non solo nella bella isola, ma anche provati nel corso di questa estate piena di contraddizioni personali, inoltre sono stato sballottato per lavoro (finché ce l’ho) da Domodossola a Foligno per tutta la scorsa settimana.
La bellezza della Sardegna e del suo mare sono ormai ben noti e conosciuti, non credo siano necessarie altre parole, per giunta scritte da me che sono un perfetto nessuno per il mondo, per rimarcare tale ovvietà, la Sardegna è un’ottima meta per le ferie estive, in poche parole “ci si sta bene!” e detto da un campanilista della sua amata Toscana, potete crederci!
Se mai quello che mi sono portato via da là, oltre a tutta una serie di ricordi più o meno belli, è stata l’incredibile sensazione di benessere provata nel riuscire dopo mesi di tensione, a rilassarsi un po’, senza dovermi forzare a fare qualcosa, vivendo il momento sulla base dei miei capricci e delle mie voglie, una cosa questa, che si infrange in modo irreparabile con il ritorno alla tua vita quotidiana, dove i ritmi di vita non sono mai completamente dettati da te, ma da tanti fattori esterni che sembrano avere il solo scopo di creare squilibri continui nella tua giornata...poi ci si chiede perché odio il mondo come un sociopatico.
Delle giornate spensierate restano comunque nella mia mente le corse in pineta, le conversazioni durante i lunghi bagni, gli aperitivi sulla spiaggia, le risate di gusto su argomenti insulsi, le discussioni sulle canzoni di De Andrè, il cocomero autorigenerante, il mirto rovesciato, la pioggia battente a Spargi che ci ha regalato un momento di ilarità unica, le bottiglie di cannonau seccate in veranda, il testicolo esplosivo del Panca, le interminabili attese del Marzi, i pomodori dell’orto di Markino, le nuove amicizie, le dune di Porto Pollo, i tuffi a Budelli, l’azzurro e il giallo…e il ritorno di una canzone passata degli 883 (non la migliore ammettiamolo)


Del resto cosa puoi volere di più??
Te lo dico io! Il porceddu cazzo...non ho mangiato il porceddu!!

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