mercoledì 7 novembre 2012

Analisi semiseria di uno spettatore italiano

Nonostante ami molto il cinema, da un po’ di tempo a questa parte ho smesso di andare a vedere in sala la maggior parte delle ultime produzioni, preferendo comprarmi (cosa che comunque ho sempre fatto) il dvd o il bluray dei film di mio interesse, o nel caso l’interesse sia poco guardarlo al momento in cui il medesimo viene trasmesso alla tv. Lo so, non è la stessa cosa!
Le principali ragioni di questo comportamento sono di fatto tre:
1.       Sono un pigro del cazzo e mi pesa il culo arrivare fino al cinema.
2.       La maggior parte dei film che vorrei vedere non sono appoggiati dalla mia dolce metà e i miei amici per quanto amino il cinema (più o meno come me) sono poco di supporto nella scelta dei film che vorrei vedere e pertanto finirei a vedermi film di cui mi importa poco o nulla.
3.       La quasi totale intolleranza nel dover dividere la visione con persone che si siederanno intorno a me, parlando durante il film (se non rispondendo al telefono…speriamo l’inferno vi inghiotta per sempre), e commentando il film nei modi più assurdi…non parliamo poi dei film tratti da film o fumetti che amo e che permettono alle persone di scazzare su inesattezze incredibili in merito a personaggi o simili e che da bacchettone convinto mi verrebbe da correggere urlando “MA SE NON SAI DI COSA CAZZO PARLI MA PERCHE’ LO FAI!!!”
Così per evitarmi un’ulcera cinematografica mi guardo il film o settimane dopo la loro uscita quando il film non se lo caga più nessuno o a casa buon pantofolaio…naturalmente queste scelte mi espongono al giudizio di quegli amici (grazie al cielo residenti in città lontane dalle mie), che invece il film se lo sono andati a vedere subito e che ti vorrebbero parlare solo di quello, spoilerando come pochi riescono a fare, e riuscendo ad emarginarti come il peggio lebbroso, dopo tutto nella loro mente se non ti sei visto subito quel film che cazzo campi a fare?
Detto questo credo sia doveroso  parlare dello spettatore medio del cinema italiano, ovvero di quelle persone che vanno al cinema principalmente per svagarsi, nota bene fin qui nulla di male visto che è la stessa cosa che faccio anche io, ma scelgono film in base a canoni ben definiti. Provo a spiegarmi meglio!
Parlo ad esempio di quelle persone che se ne vanno a vedere un cinepanettone, dove gli stereotipi  presentati sono sempre li stessi conditi in salse leggermente diverse (classico: lui sposato con lei che va in vacanza per Natale nella località x dove immancabilmente è presente anche l’amante di lui che intanto conoscerà un altro lui con cui alla fine scapperà, e tutti penseranno quanto è stronzo il primo lui a tradire la moglie e godranno delle sue disavventure, ma non si soffermeranno sul fatto di quanto è zoccola l’amante che va con uomini sposati dicendo di amarli e lo lasciano con il primo che incontrano…proprio un classicone). All’uscita dalla sala alcuni proporranno la classica di rito: “divertente, ma è stato un po’ volgare!” ecco a quel punto un cervello pensante dovrebbe alzarsi andare dal soggetto e dire “scusa Einstein sei andato a vedere un film dove sapevi che avresti sentito le seguenti battute MORTACCI TUA, MAMMMAMIACOMMMMESTO!, BECCA STA SCOREGGIA, siccome sono sicuro che c’è premeditazione nelle tue azioni, ho la certezza che l’hai scelto quasi per questo ora te ne esci con sta mega perla di saggezza?”.
Avete mai sentito quelli che escono da un film di azione e dicono “mmm la trama è un po’ povera!! E poi dai quando mai si è visto un eroe che non viene neanche sfiorato dalle pallottole?”, alla faccia del genio incompreso, sei andato a vedere un film dove l’obiettivo principale era vedere esplosioni di tutti i tipi fatte anche con un nerboruto individuo inespressivo capace di far esplodere una cassa di dinamite utilizzando una fionda messa insieme con mezzi di fortuna, manco fosse MacGyver, e lanciando con la stessa uova sode.
Vorrei sottolineare che la mia non è una presa di posizione sui generi, la mia è una presa di posizione contro l’imbecillità dello spettatore. A me ad esempio il nerboruto di cui sopra che fa cose impossibili fa impazzire e me lo vedo proprio volentieri far saltare palazzi usando uova sode.
Altra categoria adorabile è quella di tutti quegli spettatori ipercritici o sofisticati, quelli che se il film non è passato al Sundance film festival, non si è vinto un Orso d’oro a Berlino, e non è stato girato da un regista dissidente di una qualche Nazione sconosciuta del globo, morto suicida subito dopo le riprese del film, allora tale film non è degno di nota. In quei casi preghi sempre che “er Monezza” si materializzi di fronte a  lui e se lo sdrai di schiaffi!
In tutto questo ci sono io, uno che i film se li guarda per il gusto di guardarseli, che esprime giudizi personali semplici, MI PIACE o NON MI PIACE, per carità non sono immune da scene che mi rapiscono e che citerò vita natural durante “Luke la prima regola del Fight Club è un’offerta a cui non puoi rinunciare, e tutti questi momenti andranno perduti come lacrime nella pioggia. Adrianaaaaaaaaaaa” o come spesso accade che mi faranno rivedere quel film decine di volte anche ad orari improponibili, senza ricamarci troppo sopra.
Giusto per citare una conversazione con una cara amica:
Io: “hai visto Fright night?”
Lei: “sì, ma non mi è piaciuto!”
Io: “come mai? A me sembrava carino e senza troppe pretese!”
Lei: “e appunto non ha aggiunto nulla al mito del vampiro!”
Io: “mmm l’ultima volta che qualcuno ha aggiunto qualcosa al mito del vampiro hanno scritto Twilight! Vampiri Swarovsky…tze”
Ora chiedetevelo…occorre davvero farsi troppe seghe mentali quando andate a vedere un film? So da fonti anonime che Mel Gibson quando ha girato La Passione aveva pensato di cambiare il finale per paura che il pubblico si lamentasse che il film era troppo simile al libro da cui è tratto!

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