venerdì 26 ottobre 2012

Cosa vuoi fare da grande?


Avete presente quanto da piccoli, qualche parente o qualchealtro adulto, vi chiede: “Cosa vuoi fare da grande?”…e con il più grandecandore possibile la risposta arriva istintiva: “la ballerina! l’astronauta! il cowboy! l’attrice! la modella! il pirata!”, strano mai nessuno che dica vogliofare l’impiegato in banca, l’operaio tessile, il geometra…semplicemente non cisi pensa, perché quando si è piccoli si sogna e si sogna in grande, poicrescendo…eh, e poi crescendo? Poi crescendo ti ritrovi a fare i conti con larealtà, non è che smetti di sognare, ma forse ridimensioni i sogni! Beh almenomi sembra che sia quello che succede alla maggior parte delle persone!…solo chea pensarci ora, non ho memoria di quello che volevo fare da bambino, sonosempre stato molto spensierato e mi sono sempre posto pochi problemiesistenziali, quelli ahimè sono venuti invecchiando.
Diciamo che nella mia vita più che disegnare o programmareun percorso da seguire, ho vissuto facendo le mie scelte volta per volta,affrontando un problema alla volta, sbagliando spesso per carità, ma senza rimpiangeretroppo le scelte fatte.
E poi? Già e poi? E poi ti ritrovi ad oggi (oggi gli annisono 34) e ancora ti cade sul capo la domanda “cosa vorresti fare (da grande)?”,una domanda che ora mi crea ansia allergica! Ma che cacchio di domanda è? Ad esempio sei aun colloquio di lavoro dove l’offerta di lavoro dice “cercasi ragioniere” earriva la domanda “che cosa vorresti fare?” … ci pensi, ti giri come se ladomanda fosse stata rivolta ad un altro…”ma veramente sono qui per fare ilragioniere…vorrò fare il ragioniere, o almeno provarci no?” ma forse sono ioche non capisco bene la domanda che mi viene posta.
Fatto sta che a me l’unica risposta che mi viene in mente è“tutto quello che mi appassiona!”.
A livello lavorativo, a livello ludico, a livellosensoriale, a livello affettivo, l’unica cosa che vorrei fare è vivere conpassione, assaporando tutto quello che mi stuzzica o solletica la miacuriosità, con un unico obiettivo, cambiare quella stramaledetta domanda da“cosa vorresti fare?” in “stai facendo…” o meglio ancora 

“Hai fatto quello chevolevi fare?”

4 commenti:

  1. Spero che almeno oggi, con la pubblicazione del tuo blog, tu abbia fatto quello che volevi fare

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  2. ...Stavo cercando il buffet che di solito c'é alle aperture delle attività...vabbè vuol dire che quando ci vediamo mi devi da bere... :P dai che qualche tacca sul libro dei sogni l'hai segnata...basta non finire di farlo...non mollare! :)

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  3. Bella domanda!!!
    Ho provato a scavare nella mia memoria, ho tentato invano di ricordare cosa da piccola sognavo di fare io da grande. Ma ahimè...non ricordo nulla...
    Però ricordo che la fatidica domanda ("Che cosa vuoi fare da grande?") hanno iniziato a pormela fin da quando ho iniziato a parlare!!!!
    Non sempre la gente parla con cognizione di causa e spesso è talmente "sorda" da non poter (voler!) capire quanto la scelta del nostro futuro sia incisiva.
    Non è detto che si debba scegliere una sola professione, una sola carriera...una sola vita!
    Concordo a pieni voti con la tua filosofia Matteo: essere sè stessi in ogni ambito, seguire le proprie inclinazioni, fare ciò che ci appassiona.
    Ed aggiungerei...sbagliare di continuo, così quando ci chiederanno che cosa vogliamo fare non dovremmo più tirare ad indovinare :-)


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